Il PC: storia del migliore amico dei nostri ragazzi

Articolo in collaborazione e a cura di Matteo Discardi (Microsoft Commercial Trainer)

Nella mia esperienza personale, ho notato quanto la scuola – che negli anni adolescenziali maldigerivo, come i miei amici – rappresenti in realtà un periodo inevitabilmente rimpianto negli anni che arrivano dopo, quando le cose si fanno sul serio e si capisce, inesorabilmente, quanto semplice fosse la vita “protetta” nei giorni ai banchi di scuola.

Con il passare degli anni, cambiano le prospettive, le responsabilità e i nostri ruoli, e noi tutti vorremmo quindi aiutare i giovani di oggi, il più possibile. Allo stesso modo  è anche giusto che i ragazzi vivano le sfide in prima persona, che costruiscano l’esperienza che serve loro, a tratti anche perdendo sfide importanti, fattore che fa parte della crescita.

Quello che possiamo fare è fornire loro gli strumenti di cui hanno bisogno: per la scuola significa i libri di testo, penna e calamaio (si fa per dire) e ovviamente un PC moderno, che permetta loro di rendere al meglio, dentro e fuori dalla scuola (ma con la dovuta supervisione).

“Vorrei un PC per mio figlio”

Questa è la frase che si sentono dire molti rivenditori: le risposte possono essere molte, ma la scelta è tutt’altro che semplice. Spesso quello che si guarda, superficialmente, in un PC è il design.

Molto più importante di quello che sembra, questo influenza il modo in cui usiamo il PC: design significa molte cose, ma soprattutto usabilità. Una tastiera generosa di dimensioni, dato che sarà su questa che i ragazzi impareranno l’arte di scrivere in digitale, una facile apertura e chiusura e un case che si faccia apprezzare, perché per i ragazzi l’estetica è sempre un fattore importante.

Se il PC poi lo useranno a casa o a scuola o in altri posti è una scelta variabile, ma una batteria che duri tutto il giorno è un accessorio imprescindibile, perché se speriamo che i ragazzi si ricordino di mettere il caricabatterie in borsa tutti i giorni, siamo molto più ottimisti di quanto sia lecito.

Una carica giornaliera che però fa capolino ad una potenza di calcolo che sia sufficiente per i compiti dei ragazzi.

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Nel ciclo di anni di scuola i ragazzi avranno la possibilità di usare le App indicate dalla scuola ma se siamo fortunati ne proveranno di proprie, sperimentando, sbagliando, imparando, scoprendo cose che altrimenti non avrebbero potuto.

Sperimentazione, già: una parola che apre un campo molto vasto. Quando si sperimenta in Word o Excel le cose sono contenute, ma già in PowerPoint o in Photoshop si scopre l’importanza del display. Perché con una risoluzione maggiore abbiamo più pannelli aperti, più possibilità di intervento, possiamo usare più App contemporaneamente sempre disponibili. Chi fa l’artigiano sa quanto è importante un tavolo grande, portate il concetto su un display e capirete.

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Se non si può, allora ci si ingegna: la connettività diventa la chiave per aprire nuove strade: una porta HDMI può facilmente portare il segnale ad un display più grande, da usare a casa (mentre a scuola magari basta quello del PC), stessa cosa per quanto riguarda le porte USB, che più sono meglio è, a cui ci si collega molto più che una tastiera e un mouse.

L’ultima attenzione va alla resistenza: in un mondo perfetto, del tipo di quelli che vediamo alla TV, la polvere non esiste così come gli schizzi e le cadute. Ma nel nostro mondo, i PC vivono dentro gli zaini, li portiamo da un luogo ad un altro e per questo motivo, vi consiglio di  verificare che il PC scelto sia abbastanza robusto e non accontentatevi, riflettete sull’importanza dell’investimento perché nessuna protezione vale quanto un pò di attenzione.

Quindi, qual è il PC giusto per la scuola?

Sicuramente sono molte le caratteristiche che un PC offre, e la scelta deve essere ragionata in base anche all’investimento che vogliamo attuare e alle attenzioni sopra descritte. Mi permetto inoltre di suggerire un altro fattore fondamentale, più che economico.

Al di là della scelta dell’hardware e del modello, è importante che il PC sia in grado di seguire i ragazzi, gli studenti, in tutta la loro attività scolastica, anche fuori dalla scuola. Il che significa che devono usare Office quando l’insegnante lo chiede, ma che magari possono sperimentare una App per la musica o per la fotografia, una per creare oggetti 3D o anche, che provino qualche gioco, perché così il PC diventerà di più loro, e ne avranno più cura.

Serve inoltre un sistema software che sia abbastanza potente da supportare tutte le App, disposto a dialogare pienamente con tutte le periferiche, dal mouse alla tavoletta grafica sino alla stampante ma allo stesso tempo sicuro, in grado di garantire la privacy necessaria.

Questo li aiuterà quando arriveranno nel loro primo ufficio, nella loro prima attività o anche che si mettano in proprio. Avere un ambiente che già conoscono, per minimizzare le difficoltà che inevitabilmente arriveranno li farà sentire più tranquilli.

Io sto pensando a Windows 10, e voi?

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